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30 dicembre 2007

Giovedì 12.04.07. ORATORIO: IPOTESI A e IPOTESI B.

Report di Andrea L. sull’assemblea della comunità parrocchiale in merito al progetto nuovo oratorio

Giovedì sera si è svolta la tanto attesa assemblea organizzata dalla Parrocchia con lo scopo presentare e discutere le due alternative riguardanti il futuro l’oratorio. Non c’era la ressa delle migliori occasioni ma certo non si può dire che la chiesa fosse vuota, peccato però che non ci fossero molti ragazzi sotto i diciotto anni, ad essi dovrebbe essere dedicata la maggior parte delle attività dell’oratorio.
Nella prima parte di assemblea, sono state esposte le esigenze culturali, religiose e pratiche che il nuovo oratorio, indipendentemente dalla localizzazione, dovrà possedere.
Sono state poi presentate le due soluzioni con disegni orientativi abbastanza particolareggiati ed una stima dei costi di massima. Come già accennato dal foglio distribuito dalla parrocchia le soluzioni vagliate sono due: la soluzione A prevede di ristrutturare l’attuale oratorio mentre le soluzione B vedrebbe la costruzione di uno nuovo presso l’attuale campo sportivo parrocchiale.
In seguito si sono analizzati i pro ed i contro delle due alternative cercando di individuare, per ciascuna di esse, l’affinità con le esigenze spirituali e pratiche esposte inizialmente.
Tale attività è stata svolta da un gruppo di lavoro nominato da Parroco e Curato.
Prima di concludere sono state proiettate le fotografie di altri oratori bergamaschi: oratori tutti costruiti negli ultimi anni, strutture stilisticamente deliziose anche se, oggettivamente, abbastanza fredde e lontane dall’atmosfera di raccoglimento e riflessione tanto caldamente proposta all’inizio dell’assemblea.
La casualità (o no?!) ha voluto che la maggiorparte degli oratori mostrati fosse frutto di una realizzazione ex novo. Non sono praticamente stati mostrati oratori ricavati da ristrutturazioni di vecchi stabili, magari di valore storico, ma solo costruzioni in larga parte progettate e realizzate appositamente per lo scopo.

Su impulso dell’accorato invito del Parroco ecco che inizia il dibattito. Appare da subito evidente come la precedente esposizione abbia colpito nel segno, la platea si dimostra palesemente più propensa alla soluzione B.
Ristrutturare l’oratorio storico è, a detta di molti, costoso, difficile, troppo scontato… Molto meglio la soluzione B, un bell’oratorio nuovo nuovo, abbastanza lontano dalla chiesa, con campi da gioco e spogliatoi è quello che serve per avvicinare i giovani alla preghiera… il tutto evitando fantomatici problemi con gli inquilini delle case a sud dell’attuale oratorio e, soprattutto, senza interferire con i grossi interessi, non solo culturali, che la Diocesi ha riposto nel nostro Monastero.

Che fare allora dell’ala del monastero dove si trova l’oratorio? C’è chi la difende, chi la affitterebbe, chi la ristrutturerebbe ugualmente almeno in modo grossolano, anche se la maggior parte del campione di cittadinanza radunato giovedì sera in chiesa lo venderebbe alla diocesi senza pensarci troppo per recuperare i soldi necessari alla tanto desiderata soluzione B.
Pochi o nessuno avrebbero scrupoli a consegnare un edificio tra i più popolari e storici del paese alla Diocesi. Che ne faccia quel che desidera, basta che paghi in fretta. Che cosa è la tradizione del Villaggio di fronte alle piccole-grandi opere nostrane? Cosa importa di un monastero vecchio di secoli con le sue pietre ed i suoi mattoni, i corridoi e le finestre se si può costruire un oratorio nuovo fiammante, con cemento armato a vista? Che importa del valore storico di un monastero quando lo si può reindirizzare verso una più remunerativa attività di Albergo-Ristorante di lusso!? D’altronde il progresso è progresso… demolire, costruire!

Alcune persone hanno sollevato dubbi sulla seconda soluzione. Ad esse è prontamente giunta la risposta dell’attuale Sindaco che, con una certa enfasi, ha difeso la costruzione del nuovo oratorio (strano…).
Proprio la presenza di una parte importante dell’amministrazione comunale (Sindaco e Vicesindaco) ha dato un tono decisamente interessante all’assemblea, forse per questo motivo, dopo qualche secondo di silenzio, dal fondo giunge, con tono imbarazzato, una domanda. Vengono chiesti chiarimenti all’amministrazione comunale circa la posizione mantenuta nei confronti di questa opera, come mai è stato stanziato parecchio denaro per l’Accordo di Programma? Cosa giustifica tanto interesse nei confronti di una ristrutturazione del monastero in gran parte indirizzata a realizzare un albergo-ristorante? Perché l’amministrazione comunale non stanzia invece la sua quota per la ristrutturazione dell’oratorio “storico”?

Effettivamente, un contributo comunale anche non esagerato potrebbe far pendere l’ago della bilancia decisamente verso una delle due soluzioni anche se è bene notare che un’Amministrazione Comunale che finanzia un oratorio è, oltre che poco logica, decisamente contraria agli ideali di laicità che proponiamo.
Queste domande sembrano fare breccia nella platea risvegliandola dal torpore e le reazioni non si fanno attendere. C’è chi resta impietrito, chi sogghigna, chi scuote la testa, chi, come il Sindaco, non alza la testa che tiene tra le mani. Dopo qualche secondo di divertito interesse per alcuni e di palese imbarazzo per altri, scatta la risposta del Vicesindaco.
Inizia difendendo l’attività svolta dal gruppo di lavoro sostenendone l’imparzialità, poi (finalmente) giunge al sodo dichiarando che la soluzione B è la migliore sotto ogni punto di vista ed è la sua preferita, tutto a livello personale s’intende, ma avendo fatto parte del gruppo di lavoro ci si aspettava una certa imparzialità. Di aiutare la ristrutturazione del vecchio oratorio non se ne parla, semmai si potrebbe aiutare la parrocchia nel caso in cui, scelta la soluzione B, si decidesse di non vendere l’attuale oratorio.
Gli ipotetici aiuti economici sarebbero comunque vincolati alla scelta della soluzione B, cioè quella preferita dall’amministrazione comunale e cioè dalla Diocesi. Una sorta di aiuto condizionato, un piccolo ricatto se vogliamo. Decisamente un notevole gioco strategico.
Nessuna parola per giustificare l’impegno preso nei confronti della Diocesi di Bergamo per la “grande opera” legata al Monastero, non una parola a chiarimento della situazione del centro civico che dovrebbe essere, l’altro polo di aggregazione, questa volta laico e di tutti, per i giovani del paese.

Le forti dichiarazioni del Vicesindaco condizionano definitivamente la platea, ormai risvegliata. I consensi sembrano vastissimi, per i sostenitori della soluzione B è una vittoria schiacciante. La missione dell’amministrazione è compiuta e l’assemblea è servita allo scopo.
L’amministrazione comunale, nella sua interezza, se ne esce ancora una volta apparentemente vincente e senza macchia, nel suo poco limpido ed ormai ben noto stile. Senza alzare polveroni e senza fare rumore ha prediletto ciò che gli era più conveniente spacciando la decisione come qualcosa di accordato e concertato.

Ma nulla è stato ancora deciso. Forse una speranza c’è ancora, basta impegnarsi.

San Paolo d'Argon, 14 aprile 2007

Andrea Luzzana

Documenti:

Parrocchia di San Paolo Apostolo, Oratorio... in cantiere (depliant per assemblea del 12 aprile 2007): qui

Parrocchia di San Paolo Apostolo, Bollettino parrocchiale (aprile 2007): qui

Parrocchia di San Paolo Apostolo, Bollettiino parrocchiale (dicembre 2007): qui

 

Pagine correlate:

(15.12.06) SAN PAOLO D'ARGON. RESTAURO DELL'EX-MONASTERO DI SAN PAOLO D'ARGON: un progetto culturale o un’operazione commerciale? qui

(06.02.08) SAN PAOLO D’ARGON. IL PROGETTO DEL NUOVO ORATORIO. Scheda informativa: qui

 


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