Giovedì
12.04.07. ORATORIO: IPOTESI A e IPOTESI B.
Report
di Andrea L. sull’assemblea della comunità parrocchiale
in merito al progetto nuovo oratorio
Giovedì
sera si è svolta la tanto attesa assemblea organizzata dalla
Parrocchia con lo scopo presentare e discutere le due alternative
riguardanti il futuro l’oratorio. Non c’era la ressa
delle migliori occasioni ma certo non si può dire che la
chiesa fosse vuota, peccato però che non ci fossero molti
ragazzi sotto i diciotto anni, ad essi dovrebbe essere dedicata
la maggior parte delle attività dell’oratorio.
Nella prima parte di assemblea, sono state esposte le esigenze culturali,
religiose e pratiche che il nuovo oratorio, indipendentemente dalla
localizzazione, dovrà possedere.
Sono state poi presentate le due soluzioni con disegni orientativi
abbastanza particolareggiati ed una stima dei costi di massima.
Come già accennato dal foglio distribuito dalla parrocchia
le soluzioni vagliate sono due: la soluzione A prevede di ristrutturare
l’attuale oratorio mentre le soluzione B vedrebbe la costruzione
di uno nuovo presso l’attuale campo sportivo parrocchiale.
In seguito si sono analizzati i pro ed i contro delle due alternative
cercando di individuare, per ciascuna di esse, l’affinità
con le esigenze spirituali e pratiche esposte inizialmente.
Tale attività è stata svolta da un gruppo di lavoro
nominato da Parroco e Curato.
Prima di concludere sono state proiettate le fotografie di altri
oratori bergamaschi: oratori tutti costruiti negli ultimi anni,
strutture stilisticamente deliziose anche se, oggettivamente, abbastanza
fredde e lontane dall’atmosfera di raccoglimento e riflessione
tanto caldamente proposta all’inizio dell’assemblea.
La casualità (o no?!) ha voluto che la maggiorparte degli
oratori mostrati fosse frutto di una realizzazione ex novo. Non
sono praticamente stati mostrati oratori ricavati da ristrutturazioni
di vecchi stabili, magari di valore storico, ma solo costruzioni
in larga parte progettate e realizzate appositamente per lo scopo.
Su
impulso dell’accorato invito del Parroco ecco che inizia il
dibattito. Appare da subito evidente come la precedente esposizione
abbia colpito nel segno, la platea si dimostra palesemente più
propensa alla soluzione B.
Ristrutturare l’oratorio storico è, a detta di molti,
costoso, difficile, troppo scontato… Molto meglio la soluzione
B, un bell’oratorio nuovo nuovo, abbastanza lontano dalla
chiesa, con campi da gioco e spogliatoi è quello che serve
per avvicinare i giovani alla preghiera… il tutto evitando
fantomatici problemi con gli inquilini delle case a sud dell’attuale
oratorio e, soprattutto, senza interferire con i grossi interessi,
non solo culturali, che la Diocesi ha riposto nel nostro Monastero.
Che
fare allora dell’ala del monastero dove si trova l’oratorio?
C’è chi la difende, chi la affitterebbe, chi la ristrutturerebbe
ugualmente almeno in modo grossolano, anche se la maggior parte
del campione di cittadinanza radunato giovedì sera in chiesa
lo venderebbe alla diocesi senza pensarci troppo per recuperare
i soldi necessari alla tanto desiderata soluzione B.
Pochi o nessuno avrebbero scrupoli a consegnare un edificio tra
i più popolari e storici del paese alla Diocesi. Che ne faccia
quel che desidera, basta che paghi in fretta. Che cosa è
la tradizione del Villaggio di fronte alle piccole-grandi opere
nostrane? Cosa importa di un monastero vecchio di secoli con le
sue pietre ed i suoi mattoni, i corridoi e le finestre se si può
costruire un oratorio nuovo fiammante, con cemento armato a vista?
Che importa del valore storico di un monastero quando lo si può
reindirizzare verso una più remunerativa attività
di Albergo-Ristorante di lusso!? D’altronde il progresso è
progresso… demolire, costruire!
Alcune
persone hanno sollevato dubbi sulla seconda soluzione. Ad esse è
prontamente giunta la risposta dell’attuale Sindaco che, con
una certa enfasi, ha difeso la costruzione del nuovo oratorio (strano…).
Proprio la presenza di una parte importante dell’amministrazione
comunale (Sindaco e Vicesindaco) ha dato un tono decisamente interessante
all’assemblea, forse per questo motivo, dopo qualche secondo
di silenzio, dal fondo giunge, con tono imbarazzato, una domanda.
Vengono chiesti chiarimenti all’amministrazione comunale circa
la posizione mantenuta nei confronti di questa opera, come mai è
stato stanziato parecchio denaro per l’Accordo di Programma?
Cosa giustifica tanto interesse nei confronti di una ristrutturazione
del monastero in gran parte indirizzata a realizzare un albergo-ristorante?
Perché l’amministrazione comunale non stanzia invece
la sua quota per la ristrutturazione dell’oratorio “storico”?
Effettivamente,
un contributo comunale anche non esagerato potrebbe far pendere
l’ago della bilancia decisamente verso una delle due soluzioni
anche se è bene notare che un’Amministrazione Comunale
che finanzia un oratorio è, oltre che poco logica, decisamente
contraria agli ideali di laicità che proponiamo.
Queste domande sembrano fare breccia nella platea risvegliandola
dal torpore e le reazioni non si fanno attendere. C’è
chi resta impietrito, chi sogghigna, chi scuote la testa, chi, come
il Sindaco, non alza la testa che tiene tra le mani. Dopo qualche
secondo di divertito interesse per alcuni e di palese imbarazzo
per altri, scatta la risposta del Vicesindaco.
Inizia difendendo l’attività svolta dal gruppo di lavoro
sostenendone l’imparzialità, poi (finalmente) giunge
al sodo dichiarando che la soluzione B è la migliore sotto
ogni punto di vista ed è la sua preferita, tutto a livello
personale s’intende, ma avendo fatto parte del gruppo di lavoro
ci si aspettava una certa imparzialità. Di aiutare la ristrutturazione
del vecchio oratorio non se ne parla, semmai si potrebbe aiutare
la parrocchia nel caso in cui, scelta la soluzione B, si decidesse
di non vendere l’attuale oratorio.
Gli ipotetici aiuti economici sarebbero comunque vincolati alla
scelta della soluzione B, cioè quella preferita dall’amministrazione
comunale e cioè dalla Diocesi. Una sorta di aiuto condizionato,
un piccolo ricatto se vogliamo. Decisamente un notevole gioco strategico.
Nessuna parola per giustificare l’impegno preso nei confronti
della Diocesi di Bergamo per la “grande opera” legata
al Monastero, non una parola a chiarimento della situazione del
centro civico che dovrebbe essere, l’altro polo di aggregazione,
questa volta laico e di tutti, per i giovani del paese.
Le
forti dichiarazioni del Vicesindaco condizionano definitivamente
la platea, ormai risvegliata. I consensi sembrano vastissimi, per
i sostenitori della soluzione B è una vittoria schiacciante.
La missione dell’amministrazione è compiuta e l’assemblea
è servita allo scopo.
L’amministrazione comunale, nella sua interezza, se ne esce
ancora una volta apparentemente vincente e senza macchia, nel suo
poco limpido ed ormai ben noto stile. Senza alzare polveroni e senza
fare rumore ha prediletto ciò che gli era più conveniente
spacciando la decisione come qualcosa di accordato e concertato.
Ma
nulla è stato ancora deciso. Forse una speranza c’è
ancora, basta impegnarsi.
San
Paolo d'Argon, 14 aprile 2007
Andrea
Luzzana
Documenti:
Parrocchia
di San Paolo Apostolo, Oratorio... in cantiere (depliant
per assemblea del 12 aprile 2007): qui
Parrocchia
di San Paolo Apostolo, Bollettino parrocchiale (aprile 2007): qui
Parrocchia
di San Paolo Apostolo, Bollettiino parrocchiale (dicembre 2007):
qui
Pagine
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