San
Paolo d’Argon. Un pallone, due local-poliziotti e una dozzina
di ragazzi/e
Una serata in piazza Cortesi (breve cronaca) e alcuni
consigli utili per non disturbare la quiete pubblica (alla fine dell’articolo)
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Nelle
serate scorse alcuni ragazzi si sono attardati sulla Piazza (Cortesi)
a giocare al pallone, più o meno dalle 20.45 in avanti: in cerchio,
una dozzina di persone (anche qualche ragazza, qualche “extra”
e qualcun altro che va e che viene), a tirarsi il pallone in modo molto
sommariamente competitivo, giusto per divertirsi e scambiare quattro
chiacchiere.
Hanno giocherellato più o meno fino alle 23 e anche un po’
oltre, praticando un sollazzo innocuo, abbastanza socializzante, non
mercificato (non si paga niente e se si ha sete, c’è la
fontanella o il bar popolare giusto accanto). Il 20 luglio, l’anniversario
dell’assassinio di Carlo Giuliani al G8 di Genova (2001), è
comparso nella piazza perfino lo striscione “Carlo Giuliani vive”,
e i ragazzi sono stati lì pacificamente fino a tardi anche per
fargli un po’ di compagnia e di vigilanza.
Ieri sera (21 luglio 2006), alle ore 21.30, nel bel mezzo di piazza
Cortesi, nel cerchio palleggiante si è infilata quatta quatta
l’auto della “locale”, che stava da un po’ a
breve distanza. Dal finestrino il local-poliziotto autista ha invitato
– gentilmente, per la verità – ad “evitare
schiamazzi inutili” (facendo sfoggio - certamente per l’imbarazzo
- di un superfluo aggettivo, in quanto lo schiamazzo, se non è
“inutile”, non va considerato tale).
Fatto il servizio, l’auto si è allontanata; è ricominciato
quindi il pallomesco sollazzo collettivo, ma i local-poliziotti sono
ricomprasi di nuovo sulla piazza, in due, alle ore 22.45 ca., questa
volta appiedati, e, in modo un po’ più fermo, hanno fatto
capire che il palleggio andava sospeso, anzi concluso. Notando l’imbarazzo
- ormai evidente - dei due (un local-poliziotto dal volto umano e una
local-poliziotta silente, giovane e parecchio carina), i ragazzi hanno
ottemperato all’invito quasi subito senza nemmeno protestare,
si sono raggruppati e hanno preso a dialogare sommessamente fra di loro.
Questa volta – i testimoni confermano - non hanno detto (né
pensato) male della “locale” (a differenza di altre e giustificate
occasioni), non si sono dilungati nemmeno in supposizioni su chi mai
avesse chiamato la forza pubblica, ma hanno discusso su come concludere
la serata, vista l’interruzione del palleggio conseguente all’intervento
dei local-poliziotti.
Finirla al bar vicino e familiare? Ma in quel bar sono soliti trascorre
tanto tempo e ogni tanto si deve cambiare. Andare in birreria? Ma la
birra al pub costa cara e non tutti hanno in tasca gli euro necessari.
Andare a fare un giro in auto? Ma non tutti possono trovare posto sulle
utilitarie a disposizione e la benzina costa cara. Andare a letto? Ma
come si fa a dormire con questo caldo, e come si fa ad andare a letto
così presto, proprio il venerdì sera?
Problemi di poco conto, dirà qualcuno, ma da una certa età
in giù certe cose hanno tutt’altro significato, e meno
frivolo di quanto potrebbe sembrare.
Alla fine tutti se ne sono andati, chi da una parte, chi dall’altra,
chi a letto a dormire, ciascuno per conto suo, ma tutti mestamente.
E il fatto qui si è concluso in modo niente affatto plateale:
la piazza è prontamente tornata silente, tranquilla, metafisica
come in un quadro di De Chirico.
(Ora seguono le dovute – e grevi – considerazioni, in 2
punti, interpretabili anche come consigli, secondo quanto pre-annunciato
nel titolo)
1. La quiete pubblica è un bene prezioso e da salvaguardare,
ma anche la tolleranza è un bene altrettanto prezioso. Facciamo
notare a tal proposito che i ragazzi giocano a palla e si attardano
sulla piazza abbastanza raramente; quasi tutte le sere piazza Cortesi
(costata un mucchio di soldi) è alquanto quieta, anzi deserta,
a parte le signore straniere che la frequentano in prima serata con
i loro bambini e a parte le sporadiche “animazioni” in stile
villaggio turistico promosse dai pubblici poteri.
2. Se i ragazzi, invece di giocare al pallone sulla piazza, andassero
a letto presto (per essere all’indomani più produttivi
e redditizi per il loro padrone o padroncino), se trascorressero le
sere spendendo soldi nei pub e nelle discoteche insonorizzate (consentendo
lauti profitti ai commercianti e alle multinazionali della birra), o
se si appartassero a farsi di coca (costosa e schifosa), in solitudine
e silenziosamente, in qualche squallida landa fuori mano (finanziando
le multinazionali del narco-traffico), nessuno avrebbe di che telefonare
alla “locale”. (alternainsieme.net
22.07.06)