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REFERENDUM 2006

Referendum
25/26 giugno 2006

SI
38,7% - 61,3%
NO
alternainsieme.net
26 giugno 2006
Per
comunicare con alternainsieme.net: alternainsieme@yahoo.it
Risultati
referendum 25/26 giugno 2006 (clicca)
Grazie
ai concittadini che
hanno votato NO
BOSSI
(26.06 h. 14.08) : SE VINCE IL "NO" CE NE ANDIAMO IN SVIZZERA
OGNI
PROMESSA E' DEBITO!
"VOTA
NO" (spot video) - apri e scarica
(4,6
MB)
SITO
DEL COMITATO NAZIONALE PER IL NO - www.referendumcostituzionale.org
SITO
DEL COMITATO DI BERGAMO - www.salviamolacostituzione.bg.it
Per
comunicare con alternainsieme.net: alternainsieme@yahoo.it
VOTA
NO
Puoi
votare anche oggi
fino
alle ore 15
E'
in distribuzione il NOTIZIARIO de "L'Alternativa"
giugno 2006 (scarica
1.34 MB)
Referendum
del 25-26 giugno.
Per saperne di più, anche sul piano tecnico-giuridico, leggi il
contributo di Carlo Simoncini in Bergamoblog.it
(clicca)
Difendiamo
la Costituzione! VOTA NO. San Paolo d'Argon, sabato 17 giugno, ore 16
- 19. Banchetto per il NO (via Giovanni XXII, vicino al Conad)
Referendum
del 25-26 giugno.
Ancora uno sforzo! Il 25-26 giugno andiamo a votare NO.
Comprendiamo
la sorpresa con cui tanti concittadini reagiscono quando sentono che bisogna
votare un’altra volta. Prima le elezioni politiche, poi quelle comunali
appena fatte e ora anche un referendum, a fine giugno, praticamente in
piena estate: c’è da averne le tasche piene. Saremo pertanto
rapidi e, speriamo, chiari per convincervi che è MOLTO importante
andare a votare e votare NO.
Quello del 25-26 giugno viene chiamato il referendum della “devolution”,
ma non solo di questo si tratta. Con la riforma costituzionale approvata
l’anno scorso dal centro-destra, vengono rafforzati in modo inaudito
non i poteri locali, ma - si badi bene - quelli centrali, “di Roma”,
che fanno capo al Presidente del Consiglio.
Questi potrà fare e disfare, sciogliere il Parlamento quanto gli
piace e senza nemmeno l’intervento del Presidente della Repubblica,
come invece oggi avviene. Altro che “federalismo”: siamo al
“centralismo autoritario” che non c’è in nessun
altro Paese democratico.
Quanto poi alla “devolution” prevista dalla “riforma”,
è da respingere perché va a spezzettare l’Italia,
a differenziare i diritti e i doveri di ciascuno a secondo delle regioni
di appartenenza, a complicare inutilmente il funzionamento delle istituzioni
e la vita, anche quella quotidiana, di tutti quanti.
“Ma i nostri soldi - dice qualcuno - rimarranno a casa nostra”.
Nemmeno questo - comunque la si pensi - è vero: non ci sarà
più “federalismo fiscale” di quanto ce ne sia ora,
e i soldi - davvero tantissimi - se ne andranno invece per mantenere le
nuove burocrazie “federali”.
Quello che ha fatto la vecchia maggioranza di destra è stato davvero
un pasticcio, e il solo mezzo per rimediare in modo chiaro e limpido è
quello del referendum.
Di fronte ai pasticci, comunque la si pensi, la cosa giusta da fare è
quella di dire NO: siamo sempre a tempo per tornare sulle questioni e
decidere con calma.
C’è solo da chiedersi, ma perché mai la vecchia maggioranza
di centro-destra si è presa la briga di cambiare in quattro e quattro
otto ben 53 articoli della Costituzione, fatta dopo la Resistenza in due
anni (1946-47)di grande confronto nella Assemblea Costituente eletta dal
popolo?
Noi una risposta la suggeriamo: la nostra Costituzione e i suoi principi
di libertà, democrazia giustizia sociale ed eguaglianza, a “lorsignori”,
ai potenti e ai prepotenti, non è mai piaciuta. E anche questa
è un’altra importante ragione per votare NO. (16.06.06)
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