1.
Il
programma delle iniziative organizzate a Genova dal Comitato Piazza
Carlo Giuliani dal 19 al 22 luglio(clicca)
2.
Ripartire
da Genova per il ritiro dall'Afghanistan.Appello promosso da Vittorio
Agnoletto,Mario Agostinelli, Marco Bersani, Antonio Bruno, Donatella
Della Porta, Tommaso Fattori, Alessandra Mecozzi, Emilio Molinari, Andrea
Morniroli, Tonino Perna, Riccardo Petrella, padre Giuseppe Pirola, Anna
Pizzo, Raffaele Salinari, Gigi Sullo, Danilo Zolo
Avvertiamo
l'urgenza e la necessità di costruire un percorso collettivo
con un obiettivo semplice e preciso: il ritiro delle truppe militari
italiani dall'Afghanistan, teatro di una guerra sanguinosa e potenzialmente
infinita.
Obiettivo indicato da tutto il movimento fin dal 2001 e ribadito dai
Forum sociali mondiali di Bamakò e Caracas e dal Forum sociale
europeo di Atene.
Il decreto del governo per il rifinanziamento della missione italiana
in Afghanistan introduce elementi di cosiddetta "riduzione del
danno" ma non può essere certo considerato un risultato
adeguato, infatti non parla di ritiro.
D'altra parte il movimento per la pace attraversa un momento di affaticamento,
e noi, che di questo movimento ci sentiamo parte, crediamo sia necessario
investire al più presto ogni energia possibile per un suo rilancio,
nell'autonomia che è elemento costitutivo della sua stessa esistenza.
La pace e la guerra sono un terreno troppo importante perché
su di esso si scatenino vecchie e nuove concorrenze fra componenti e
anime della così detta sinistra "radicale", sia nelle
aule parlamentari, sia nei movimenti sociali.
Non è il momento di polemizzare con chi ci siede vicino ma di
impegnarci per far sì che, dopo l'Iraq, il 2006 sia effettivamente
l'anno della decisione sull'uscita delle nostre truppe dall'Afghanistan.
In questi giorni molte voci chiedono di non mettere a rischio la tenuta
del nuovo governo, e di subordinare a ciò il ritiro delle truppe
dall'Afghanistan. Siamo quindi ben consapevoli della situazione di grande
difficoltà nella quale si trovano i parlamentari pacifisti.
Siamo certi che, se potesse pronunciarsi, gran parte del popolo dell'Unione,
e non solo la "sinistra radicale", sceglierebbe ambedue gli
obiettivi: la tenuta del governo e l'uscita dell'Italia dalla guerra
afghana.
Se potesse scegliere.
Esiste infatti un problema di democrazia e partecipazione: perché
non s'interpella direttamente il popolo dell'Unione sulla missione in
Afghanistan?
Quello stesso popolo che è stato chiamato a pronunciarsi sul
leader. Scegliere se partecipare o meno ad una guerra è forse
meno importante? Siamo certi che la risposta di pace sarebbe ancora
una volta chiara.
La scelta tra pace e guerra è per noi costitutiva del nostro
modo d'intendere la politica, il terreno principale sul quale unità
e radicalità si incontrano.
Se è giusto non sottrarsi alle responsabilità di governo,
e noi ne siamo convinti, è altrettanto necessario stare al governo
in maniera differente.
Partecipare al governo e partecipare ad una guerra non sono due scelte
obbligatoriamente tra loro vincolate.
Continuiamo ad impegnarci perché questo obiettivo possa essere
raggiunto nei prossimi giorni, pur sapendo che oggi questo non dipende
solo da noi, considerato l'alto grado di condivisione che tale obiettivo
richiederebbe nella coalizione. Ma già da oggi possiamo scegliere
di impegnarci per
costruire mobilitazioni in grado, per dimensioni e qualità, di
ottenere, il definitivo ritiro di tutte le truppe italiane dall'Afghanistan.
Vorremmo proporre ai movimenti, alle reti, alle associazioni democratiche,
alle tante singole e singoli incontrati in questi anni di tornare a
lavorare assieme nei prossimi mesi, attraverso tappe condivise, per
costruire una mobilitazione la più ampia possibile capace di
ottenere dal Parlamento entro il 2006 l'approvazione di una strategia
di uscita dalla guerra.
Possiamo ripartire proprio da Genova, da dove cinque anni fa il movimento
dei movimenti lanciò la sua sfida contro la guerra senza se e
senza ma. Proponiamo di incontrarci in occasione delle
giornate di luglio nell'anniversario del G8 a Genova sabato 22 alle
9,30 (luogo in via di definizione).
Per
altre informazioni, per partecipare insieme, tel. 338.7268790 (Luca)
oppure alternainsieme@tin.it