Da top model a stilista: Helena Christensen è passata dall’altra parte della barricata e dopo essere stata per tre stagioni la testimonial della linea premium di Triumph, multinazionale svizzera che si occupa di abbigliamento intimo, da mare e per il tempo libero, ha vestito i panni della stilista creando la sua prima collezione di lingerie. La quarantaquattrenne supermodella danese ha firmato una linea di completi intimi, corpetti e body che saranno in vendita da gennaio 2013 e faranno parte della collezione primavera-estate della linea premium del marchio Essence, The Luxury Collection: il prezzo medio di un completo intimo è stimato attorno ai 120 euro. La notizia, in sé, non rappresenta una grossa novità visto che molte altre top model degli anni 90 si sono reinventate stiliste (Cindy Crawford ed Eva Herzigova per citarne alcune) ma sicuramente non deve aver fatto troppo piacere ai dipendenti della sede di Trescore Balneario: l’annuncio del contratto sottoscritto con la top danese non sembra, infatti, molto in linea con le decisioni volte al risparmio del trasferimento della produzione in Paesi a basso costo, dello spostamento dei magazzini in Francia, del taglio del personale e del trasferimento degli uffici a Segrate, in provincia di Milano. Triumph, le nostre precedenti info: qui |
Comunicato del Circolo Prc/Fds della Valcavallina Da più di due mesi è stato annunciato il trasferimento - ormai prossimo - a Segrate degli uffici commerciali Triumph di Trescore, ma l’azienda - secondo quanto risulta dalla stampa - non ha ancora voluto incontrare le organizzazioni sindacali. * Nella foto il cippo nel cortile della Triumph di Trescore che ne ricorda l’inaugurazione, l’11.IX.1965 Triumph-Trescore, precedenti info: qui |
* Riproduciamo l’articolo di bgreport.org pubblicato in data 31.07.12 Triumph: pressioni sulle lavoratrici in vista del trasferimento Trescore Balneario - Il 23 maggio Triumph, azienda leader nel campo dell’intimo, ha convocato un incontro con le lavoratrici per annunciare il prossimo trasferimento dell’azienda a Segrate. I responsabili dell’azienda hanno dichiarato di rendersi conto del disagio che molte lavoratrici dovranno affrontare a causa del trasferimento, ma l’azienda si è detta disponibile a fare in modo che tutte possano continuare a lavorare. Attualmente l’attività commerciale si svolge in un immobile di proprietà della multinazionale tedesca e non è quindi semplice cogliere le motivazioni che spingono l’azienda a lasciare l’immobile per trasferirsi in locazione a Segrate. Le lavoratrici, frastornate dall’annuncio, hanno iniziato a confrontarsi e sembrano determinate a chiedere trasparenza sulle ragioni del trasferimento e, nel caso non ci siano alternative, sono altrettanto decise a mantenere il proprio posto di lavoro, facendo qualche sacrificio, ma anche contrattando con l’azienda buone condizioni per tutte. L’azienda ha poi organizzato un secondo incontro il 19 giugno a cui è seguita una lettera di alcuni lavoratrici organizzate nello Slai Cobas in cui chiedono un incontro con l’azienda. In seguito alla lettera, l’ufficio personale ha convocato individualmente le lavoratrici con figli per offrire loro un buonuscita in cambio delle dimissioni. Invece della dichiarata volontà di difendere il posto di lavoro di tutte, l’azienda ha iniziato subdolamente a fare leva sulle difficoltà delle lavoratrici che ha ritenuto più fragili per incentivarle a licenziarsi. Le donne interpellate non ci stanno e a questo punto l’insistenza del responsabile si fa più stringente e le minacce di ripercussioni, non sono nemmeno più tanto velate: il responsabile dice che può diventare cattivo, che se le lavoratrici scelgono di continuare a lavorare dovranno farlo alle condizioni dettate da lui. L’azienda non ha ancora fornito una comunicazione scritta riguardo le modifiche delle modalità di lavoro in seguito al trasferimento. A tal proposito le lavoratrici avevano avanzato una proposta di riduzione della pausa pranzo da un’ora a mezz’ora per consentire l’uscita anticipata e recuperare in qualche modo il tempo speso per recarsi a Segrate. A questa richiesta l’azienda ha risposto dicendo che la riduzione non era possibile, ma sarebbe stata richiesta mezz’ora di lavoro in più tre giorni a settimana per fornire assistenza commerciale ai negozi Triumph sparsi sul territorio che rimangono aperti fino a sera. Le lavoratrici hanno scritto una lettera nella quale spiegano le loro le loro ragioni e le loro preoccupazioni in merito alla situazione lavorativa che stanno vivendo e chiedono una maggiore attenzione da parte degli enti preposti e dai media. Dalla lettera si evince che alcune lavoratrici hanno avuto l’impressione che il vero obiettivo dell’azienda non fosse, come detto nei primi incontri, quello di agevolare il loro trasferimento, ma quello di ottenere le dimissioni delle persone assunte a tempo indeterminato per favorire contratti a tempo determinato o atipici. In questo modo l’azienda avrebbe a disposizione lavoratrici, magari giovani e senza famiglia, più flessibili negli orari e più inclini ad accettare condizioni di lavoro peggiori. La multinazionale negli anni passati aveva già trasefrito la produzione all’estero e nel 2010 i lavoratori avevano dovuto anche assistere alla chiusura del magazzino. Dai circa 300 lavoratori del 2005 alla cinquantina di impiegati attuali, il territorio ha registrato un progressivo disinvestimento che ha fatto perdere molti posti di lavoro. L’ipotesi di trasferimento a Segrate potrebbe rivelarsi il triste epilogo. Trescore-Triumph, le nostre precedenti info: qui |
Per lunedì 23 luglio è stata indetta un’ora di sciopero perché la direzione non vuole incontrare le organizzazioni sindacali per discutere del trasferimento dell’azienda a Segrate, 60 km da Trescore (cfr. la nostra precedente info del 30.06.12: qui). I sindacati Filctem-Cgil e Femca-Cisl ritengono “unilaterale” la scelta dell’azienda, che riguarda un cinquantina di dipendenti, quelli che restano dopo i tagli occupazionali effettuatri nel 2004 e nel 2010 dalla multinazionale dell’abbigliamento intimo; scelta che “porta conseguenze importanti sia sul piano della conciliazione tra vita lavorativa e personale sia sul piano economico e retributivo”. Lo sciopero di lunedì - secondo le organizzazioni sindacali - “vuole esssere solo un primo segnale all’azienda di mancanza di condivisione delle modalità con cui intende procedere nella gestione del trasferimento” (cfr. L’Eco di Bergamo 21.07.12). Secondo un comunicato firmato lavoratrici cobas Triumph-Trescore, dietro il trasferimento si nasconde “l’intenzione di liberarsi del personale più ‘datato’, per lo più residente nelle vicinanze della attuale sede”. “Pur consapevoli che, con lo spostamento, le nostre giornate lavorative si allungheranno come minimo di 4 ore, abbiamo deciso di seguire l’azienda chiedendo però che questa si impegni a coprire le spese di vitto e trasporto che altrimenti si mangerebbero 2 dei nostri stipendi ogni anno”. “Ovviamente - continua il comunicato cobas - la risposta dell’azienda è stata ‘No, non ci sono soldi’, che però magicamente sono apparsi quando si è cercato di convincere le lavoratrici/mamme a ritornarsene a casa”. Cfr. anche Giornale di Bergamo 21.07.12 Qui Triumph a Trescore, le nostre precedenti info: qui |
Ieri c’è stata l’assemblea dei dipendenti indetta da Femca-Cisl e da Filctem-Cgil, da cui è scaturita la richiesta di incontro con l’azienda, la quale per parte sua conferma l’intenzione del trasferimento a Segrate. Il trasferimenti riguarda gli ultimi dipendenti (circa una sessantina, per lo più impiegati) rimasti nell’unità di Trescore, dopo le ultime falcidie del personale operate nel 2004 (col trasferimento della produzione in Paesi a basso costo di manodopera) e nel 2010 (col trasferimento in Francia dei magazzini della logistica). Il trasferimento non dovrebbe comportare la riduzione dei posti dei lavoro, ma Segrate dista da Trescore poco meno di una settantina di chilometri e qualche posto di lavoro potrebbe perdersi per strada. Secondo Slai-Cobas, l’azienda avrebbe già offerto la buona uscita ad alcuni dipendenti. Proprio a cinquant’anni esatti dalla fondazione della Triumph a Trescore Balneario (negli anni Settanta i dipendenti - in stragrande maggioranza donne - erano più di seicento), dopo la non brillante opposizione da parte delle organizzazioni sindacali confederali ai tagli del personale operati negli anni scorsi, la multinazionale dell’abbigliamento intimo sembra così intenzionata a voler chiudere del tutto con la sua presenza a Trescore Balneario. Siamo impegnati da parte nostra a sostenere tutte le iniziative di resistenza che le lavoratrici, i lavaoratori, le organizzazioni sindacali decideranno di mettere in campo. Cfr. Bergamo.corriere.it 30.06.12: qui; L’Eco di Bergamo 30.06.12: qui Triumph a Trescore, le nostre precedenti info: qui |
Ad un anno dallo smantellamento del magazzino e la liquidazione di 56 posti di lavoro, come era facilmente previdibile, ora si passa agli “amministrativi”. Infatti, la multinazionale dell’abbigliamento intimo ritiene che, “avendo noi un’esigenza di riorganizzazione del polo di Trescore, rivedendo i processi interni e pensando che una cinquantina di persone (invece dei 70 attuali- ndr) siano sufficienti per il nuovo corso, abbiamo individuato una serie di figure che hanno mostrato interesse all’esodo incentivato”. Via quindi alla riduzione del personale incentivata “senza l’opposizione dei lavoratori”. Per la Femca-Cisl la richiesta “è immotivata”, mentre Fulvio Bolis per la Filctem Cgil dichiara che “non abbiamo mai avuto conferma di 19 persone intenzionate a lasciare l’azienda: personalmente sono a conoscenza solo di un paio di posizione del genere”. “Noi non crediamo - si legge in un volantino dello Slai-Cobas - ci sia alcun volontario al licenziamento ma piuttosto che questa “scelta” sia il risultato di una campagna di vero e proprio terrorismo psicologico che l’azienda da mesi ha messo in atto al fine di indurre quante più persone a dare le dimissioni senza nulla in cambio. Poiché, l’indennità di mobilità, spacciata per una sorta di “incentivo” all’esodo, non è un regalo elargito per gentile concessione dell’azienda a chi collabora, bensì spetta per legge in caso di licenziamento collettivo (ed è pagata per la gran parte dai contribuenti italiani)”. L’Eco di Bergamo 10.02.11: qui. Giornale di Bergamo: 09.02.11: qui. Giornale di Bergamo 10.02.11: qui. Le nostre precedenti info: qui |
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L’Eco di Bg 12.03.10: qui; Il Giorno 12.03.10: qui. Le nostre precedenti info: qui |
(04.03.10) TRESCORE BALNEARIO - TRIUMPH IERI L’INCONTRO CON LA CONTROPARTE “I ragionamenti aperti dovrebbero riguardare da una parte il possibile allungamento degli ammortizzatori sociali e dall’altra una diversa modulazione del piano sociale con possibili disponibilità anche sulle quantità economiche.” E’ in vista - per come l’abbiamo capita - l’accettazione dello smantellamento del magazzino, con altri 56 posti di lavoro in meno su un totale di 120. (L’Eco di B. 04.03.10: qui) Nel frattempo è emerso che la Valcavallina - dove di crisi si parla molto poco - è la zona della bergamasca col numero più alto di persone che hanno perso il posto di lavoro, in rapporto alla popolazione residente.(L’Eco di B. 03.03.10: qui) Foto del presidio del 29.01.10: QUI. [video: qui] Le nostre precedenti info: qui |
(17.02.10) TRESCORE BALNEARIO - TRIUMPH LA MULTINAZIONALE NON SI E’ PRESENTATA ALL’INCONTRO IN REGIONE! C’erano la Rsu, le organizzazioni sindacali, il sindaco di Trescore etc., ma la multinazionale che vuole chiudere il magazzino a Trescore e cacciare 56 lavoratrici/-ori, ha delegato un funzionario dell’Unione industriali e non si è quindi presentata all’incontro convocato al Pirellone dall’assessore regionale competente. La multinazionale ha mostrato di essere irrispettosa e maleducata non solo nei confronti dei lavoratori ma anche delle istituzioni. E’ un’indecenza a cui occorre rispondere! L’Eco di Bg. 17.02.10: qui. Le nostre precedenti info: qui |
RASSEGNA STAMPA. SVOLTA NELLA VERTENZA? Lo scrive “Il Giorno” del 19.02.10: qui. Lavoratori Triumph in assemblea, Il Giorno 18.02.10: qui; Triumph denuncia Beyoncé perché in un video la popstar porta un bikini simile a una creazione della Triumph…: qui |
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