(02.07.17) TELGATE (bg). IL SINDACO CONCEDE AI NAZI-FASCISTI GLI IMPIANTI SPORTIVI. LA PROTESTA DELL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI
* Domenica 2 luglio 2017, dalle ore 9.30 a Telgate, Piazza del Comune, PRESIDIO ANTIFASCISTA Purtroppo per il 2° anno consecutivo veniamo a conoscenza che a Telgate si permette a Forza Nuova di organizzare domenica 2 luglio 2017 un Raduno/Festa/Concerto. Nel segnalare che questo movimento è portatore di odio razzista e dei peggiori rigurgiti Nazi/Fascisti, ricordiamo che anche nella Valle Calepio, dove si colloca Telgate, più di 70 anni fa si è combattuto, da parte delle forze partigiane (la 56a Brigata Garibaldi, il gruppo Locardi, Giustizia e Libertà etc.) la guerra di Liberazione, e non si capisce come si possa sopportare in silenzio la presenza su questo territorio di questi auto definiti Fascisti del 3° millennio. |
Il Sindaco leghista di Telgate, secondo dopo Bolgare a introdurre la tassa razzista sugli immigrati con il pretesto del “certificato di idoneità alloggiativa”, ha annunciato (cfr. Bergamonews 08.09.14: qui) che la sua Giunta ha rinunciato al bando per il contributo affitto alla famiglie in difficoltà in quanto sarebbero favorite le famiglie di origine straniera con un Isee più basso a causa della figliolanza più numerosa. |
Il “nuovo” (si fa per dire) corso della Lega Nord, dopo il mediocre risultato elettorale del maggio scorso, e dopo il totale fallimento delle sue vecchie politiche (dove è il “federalismo”?) ormai si sta riducendo alle campagne razziste stile Ku Kux Klan.
Si questi temi:
* Sabato 6 settembre, ore 9.30, a Telgate in Piazza Vittorio Veneto davanti al Comune, MANIFESTAZIONE (a cura comitato antirazzista 500 euro)
* Giovedì 11 settembre, ore 21, a Quintano di Castelli Calepio, presso la Festa in Rosso, INCONTRO PUBBLICO
Le nostre precedenti info: qui |
Subito dopo le elezioni, la nuova Amministrazione comunale di Telgate ha deciso di portare il “costo” della certificazione di “idoneità alloggiativa” da 100 a 325 euro (cfr. Delibra Giunta Comunale 17.06.14: qui), seguendo così le orme del confinante comune di Bolgare dove tale balzello da gennaio è stato portato a ben 500 euro (cfr. le nostre precedenti info: qui). Il certificato di idoneità alloggiativa è un documento che gli immigrati devono presentare ad ogni cambio di alloggio o lavoro per la richiesta del permesso di soggiorno o la carta di soggiorno, oppure per ricongiungimenti familiari ed altre occasioni, anche più volte all’anno, se si considerano le condizioni di precarietà alloggiativa e lavorativa in cui vive la maggior parte della popolazione immigrata. Già di per se stessa la normativa generale, che in tema di alloggio prevede un diverso regime a seconda se si è italiani o immigrati, presenta un carattere discriminatorio. La cosa diviene francamente abnorme e disgustosa quando, come a Telgate o a Bolgare il comune esige dalle famiglie diritti di segreteria esorbitanti, con cifre superiori perfino a quanto previsto - per esempio - per i permessi a costruire capannoni. Qualunque siano i perversi obiettivi perseguiti da amministrazioni come quelle di Bolgare o di Telgate, è certo che in questo modo si colpiscono le condizioni di vita della popolazione lavoratrice immigrata, già particolarmente precarie e difficili, specialmente in questi anni di crisi. Tutto ciò è intollerabile. L’incontro previsto presso la festa del Pd di Telgate nella serata di lunedì 7 luglio e dedicato ai temi dell’immigrazione può essere un primo momento di riflessione su come contrastare i balzelli razzisti che la Lega Nord vuole imporre. Rassegna stampa. L’Eco di Bergamo 18.06.14: qui; Bergamonews.it 18.06.14: qui |
* Comunicato di Marco Sironi, candidato consigliere regionale lista “A sinistra - Per un’altra Lombardia”
“Esprimo pieno sostegno alla battaglia del Comitato civico intercomunale, che sarà impegnato domenica 20 e 27 gennaio a Telgate e nei comuni limitrofi nella campagna raccolta firme contro il progetto della Berco-Fertil per la realizzazione di un mega impianto di compostaggio nel comune di Telgate. Tale impianto si situerebbe in una zona fortemente urbanizzata e già provata sul piano ambientale. Proprio a Telgate è già prevista una cava-discarica contro cui proprio questo comitato già due anni fa ha raccolto più di 8.000 firme, riuscendo, per ora, a bloccarne la realizzazione. Inoltre la “Berco-Fertil” ha già un impianto funzionante per la trasformazione del rifiuto umido a Calcinate (circa 120.000 mq), che presenta molti aspetti critici e non è in regola. Per quel sito nel 2011, l’azienda ha richiesto proroga di utilizzo fino al 2021. La proroga è stata concessa dalla Provincia di Bergamo con una serie di prescrizioni vincolanti relative alla sistemazione. Prescrizioni che Berco-Fertil ha accettato sulla carta ma non ha mai messo in atto. La Provincia ha più volte diffidato Berco-Fertil ad eseguire le modifiche ma non ha mai portato alle estreme conseguenze le proprie diffide. Nel frattempo la Berco-Fertil ha acquisito una vasta area di terreno agricolo in comune di Telgate e nel 2012 ha presentato domanda per un nuovo impianto di compostaggio su quei terreni sostenendo che le modifiche di quello esistente a Calcinate sarebbero più onerose della realizzazione di uno nuovo. Verrebbero così consumati 189.000 metri quadrati di suolo, di cui 47.695 metri quadrati di capannoni e 58.500 metri quadrati di piazzali. In verità di un nuovo sito di compostaggio non c’è assolutamente bisogno in quanto per i rifiuti prodotti nella bergamasca gli impianti di recupero umido esistenti sono già più che sufficienti tanto è vero che vengono importati rifiuti da altre provincie. Inoltre, come denuncia il comitato, tale struttura, calata in una zona altamente urbanizzata (a pochi kilometri di distanza è previsto il mega centro commerciale di Quintano e una nuova cava-discarica), creerebbe un considerevole aumento di traffico e metterebbe a rischio l’ultima zona agricola rimasta. In realtà ci troviamo di fronte ad una operazione speculativa che se andasse in porto determinerebbe la trasformazione da terreno agricolo in terreno industriale dell’area, liberando il vecchio sito di Calcinate da destinare ad altre attività. Per questo è necessario che le istituzioni blocchino questo progetto e che la Provincia dia seguito alle diffide costringendo la Berco-Fertil a sistemare il sito di Calcinate. (18.01.12 - Marco Sironi, candidato alle Regionali per la lista “A Sinistra per un’altra Lombardia”)
* I banchetti raccolta firme di domenica 20 e 27 gennaio a Telgate, Palazzolo, Castelli Calepio, Bolgare, Palosco: qui |
La Berco-Fertil di Calcinate ha presentato il progetto di un nuovo impianto di compostaggio nel comune di Telgate, al confine con i Comuni di Palazzolo e Palosco e a pochi chilometri da Cividino-Quintano. Si tratta di un impianto che consumerebbe 189.000 metri quadrati di suolo, di cui 47.695 metri quadrati di capannoni e 58.500 metri quadrati di piazzali (cfr. QUI). Sorgerebbe a breve distanza dalla discarica ATEg39 prevista nel comune di Telgate, contro la quale i cittadini si sono già mobilitati nei mesi scorsi. Per fermare il progetto della Berco-Fertil si è costituito un Comitato civico intercomunale che ha promosso una raccolta firme che si terrà nei prossimi giorni nei comuni interessati al progetto. E’ una iniziativa alla quale aderiamo e vogliamo portare il nostro contributo. Questi i banchetti previsti:
Orari: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00; è richiesto un documento di identità valido
Cfr anche: Volantino-1, volantino-2 |
Nella nostra zona si moltiplicano i progetti di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. A Telgate è arrivato quello di un gigantesco impianto di compostaggio proposto dalla Berco Srl che attualmente opera a Calcinate: l’area interessata è di 189 mila metri quadri, di cui 47.848 saranno capannoni (“come 8 campi di calcio”), 41.260 saranno piazzali impermeabilizzati, 16.865 piazzali drenanti, per il trattamento di non meno di 120.000 tonnellate annue di “rifiuti non pericolosi” (cfr. Bergamo.corriere.it 25.04.12: qui) Sempre a Telgate è in corso la mobilitazione dei cittadini contro la Ateg39, una previsione di cava di ghiaia, in realtà pensata soprattutto per diventare discarica di svariate tipologie di rifiuti classificati come inerti: 160.000 metri quadri (“22 campi di calcio”) per stoccarvi oltre due milioni di tonnellate di materiali; promotore Azienda Verde Srl, cioè Ecodeco Srl e Montello Spa (cfr. Giornale di Bergamo 13.04.12: qui). A Bagnatica è in corso l’iter per un impianto di trattamento di rifiuti “pericolosi e non pericolosi”, proposto da Franchini srl, per non meno di 100.000 tonnellate all’anno (cfr. comunedibagnatica.it qui). A Montello, come è noto, opera da tempo la Montello Spa che tratta 120.000 tonnellate-anno di imballaggi in plastica post-consumo e 210.000 tonnellate-anno di rifiuti organici da raccolta differenziata (cfr. qui). E’ la stessa azienda che di fatto ha ottenuto pochi giorni fa – con la cancellazione della clausola antinceneritore dagli strumenti urbanistici del comune di Montello – il via libera per avanzare progetti di impianti di incenerimento. I quali, come si può notare, non sostituiscono le discariche ma vi si aggiungono! E a tal proposito il ministro Clini al Tg2 di ieri sera ha argomentato che “dove la raccolta differenziata è gestita in modo razionale ci sono gli inceneritori e la raccolta differenziata… io credo che riusciremo a convincere chi si oppone ancora agli inceneritori che fanno parte della soluzione del problema…” Che è un bel ragionamento da capitalismo straccione, certamente in sintonia con quanti pensano di trasformare il nostro territorio in una Trash Valley, con discariche e inceneritori: i rifiuti al posto della meccanica, l’acciaio, il tessile-abbigliamento come era un tempo. Inceneritore a Montello? in facebook: qui. Le nostre precedenti info: qui |