![]() * Domenica 24 gennaio, dalle ore10.00 alle ore 12.00, Banchetto e volantinaggio de “L’Alternativa – San Paolo d’Argon” in Via Giovanni XXIII (cabina del telefono di fronte a Conad)
* Per dire No all’austerity, alle diseguaglianze sociali,
* Per sostenere la mobilitazione nazionale per il diritto di vivere in uno stato laico, contro l’omofobia e contro tutti i razzismi VOLANTINO: QUI
Per comunicazioni: |
* Venerdi 22 gennaio, apppuntamento dalle ore 8,00 sotto la casa della famiglia di Fatima a Seriate in Via Nazionale 116 (Comonte)
Fatima è madre di 4 figli, di cui 2 (due) minorenni è disoccupata; il nucleo familiare, a causa del misero reddito disponibile, non è più riuscito a pagare un affitto di oltre 500 € al mese e per questo motivo la proprietà dell’alloggio ha avviato le procedure di sfratto che sono giunte oggi alla fase esecutiva. Diritto alla casa, le nostre precedenti info: qui |
* Bergamo, sabato 23 gennaio ore 11.oo, PRESIDIO DELLE FAMIGLIE SFRATTATE davanti al cantiere delle case ALER, Via Borgo Palazzo n° 179 (info: tel. 339.7728683 - Fabio)
AUMENTANO GLI SFRATTI, MA AUMENTANO - SFACCIATAMENTE - ANCHE GLI ALLOGGI PUBBLICI LASCIATI VUOTI!
I dati evidenziano la crescita inarrestabile degli sfratti a Bergamo e provincia: le richieste di esecuzione di sfratto sono state 2.529 nel 2014 (+48%), le esecuzioni con l’ausilio della forza pubblica sono state 540 con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.
Nell’ultimo bando il Comune di Bergamo è riuscito ad assegnare soltanto una settantina di case popolari, a fronte di un numero di famiglie con il diritto alla assegnazione che supera le mille unità (1.154). Soltanto il 6 % delle domande. Diritto alla casa, precedenti info: qui |
(17.01.1991/2016) LA GUERRA COMPIE 25 ANNI. HAPPY BIRTHDAY, STRONZA! |
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(Foto. Bergamo, 17.01.1991: ventimila in piazza contro la guerra) Passata la mezzanotte, nelle prime ore del 17 gennaio 1991, qualcuno mi tirò giù dal letto per dirmi che erano cominciati i bombardamenti su Bagdad, che a quel tempo associavo ancora alle “Mille e un notte”. Era il primo atto che avrebbe portato, nelle tappe successive, passando per l’invasione del 2003, alla distruzione di uno stato, certo a guida autoritaria, ma discretamente organizzato come stato, laico e pluriconfessionale, con un buon livello di welfare e perfino con un sorprendente avanzamento sul terreno della parità uomo/donna. L’Occidente raggiunse l’obiettivo agli inizi del XXI secolo aprendo brillantemente la strada ad AlQaeda, all’Isis, all’islamismo terrorista. Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale nel 1991 l’Italia diede il suo contributo attivo all’aggressione militare. Appena entrati nella seconda repubblica, i nostri governanti non vedevano l’ora di allungare la sequenza dei Paesi da noi aggrediti, sequenza che - iniziata ai tempi dell’Italia liberale e continuata massicciamente nel periodo fascista - era stata interrotta dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’articolo 11 della Costituzione veniva così cancellato, mentre negli stessi giorni nel nostro Paese l’opinione pubblica democratica si affannava appassionatamente a discutere se la guerra fosse giusta/ingiusta, nonostante la critica delle armi avesse già del tutto ridicolizzato l’arma della critica. Insomma, una discussione particolarmente idiota a cui diede un contributo forte un Norberto Bobbio non proprio in ottima forma. Giustamente oggi nessuno ne ricorda alcunché, ma quelle menate allora servirono molto per indebolire il fronte contro la guerra (mandai a quel paese molti “compagni” e molte “compagne” divenuti improvvisamente “seri e responsabili”…). Inutile dire che, calpestato l’art. 11, poi si sarebbero calpestati tutti gli altri. La distruzione dell’Iraq è costata da un milione a un milione e mezzo di morti. Ricordo questo soprattutto per gli imbecilli che pensano ancora che tutti i guai siano cominciati con l’attentato dell’11 settembre 2001 a Nuova York, peraltro espressamente e dettagliatamente programmato - secondo l’ultima vulgata degli imbecilli stessi, compresi quelli seri e responsabili - già dal VII secolo d.C. in qualche oasi tra La Mecca e Medina. Ma tranquilli: la guerra continua, disse Badoglio il 25 luglio 1943… (mm., S. Paolo d’Argon, 17.01.16)
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* Presidio anti-sfratto in solidarietà a Monia: venerdì 15 gennaio alle ore 7.00, a Seriate, in Via Mulino Vecchio 2 Venerdì 15 gennaio Monia rischia di essere cacciata da casa a seguito di uno sfratto per morosità incolpevole. Infatti la donna che vive in un appartamento di Seriate, è disoccupata da circa un anno e non è più riuscita più a pagare l’affitto.
La colpa più grave di Monia è di essersi illusa che il Comune di Seriate non l’avrebbe abbandonata e che sarebbe stata aiutata con qualche misura di accompagnamento sociale. Sperava di evitare lo sfratto, perché da oltre 2 anni vi è una legge che la difende dallo sfratto forzoso. Purtroppo la sua applicazione è resa molto complicata dalle pastoie burocratiche. Stiamo parlando della Legge 124 dell’ottobre del 2013 che OBBLIGA i Comuni a sostenere i casi di “morosità incolpevole” con misure di accompagnamento sociale e di “graduazione” dello sfratto: in altre parole, il comune di Seriate dovrebbe aiutare chi, come Monia, non può più pagare l’affitto. Fino a quando l’accompagnamento sociale ad un nuovo alloggio non si è concluso, lo sfratto non dovrebbe essere eseguito.
In realtà l’esecuzione dello sfratto è stata rinviata fino a venerdì 15 gennaio a seguito di un consistente contributo che l’Amministrazione comunale ha erogato al proprietario di casa che è stato destinato anche a copertura del debito accumulato. Purtroppo l’accompagnamento sociale del Comune non è andato a buon fine in quanto Monia non è stata aiutata a trovare una nuova casa in affitto sul mercato privato e neppure ha ottenuto l’assegnazione di una casa popolare.
Scaduto il periodo di tempo stabilito, l’Ufficiale giudiziario si recherà presso il suo alloggio per sbatterla in strada. Questo anche se Monia, che vive con un figlio a carico, è incinta di un nuovo bambino.
Tutto questo mentre l’Amministrazione comunale di Seriate si è dimostrata incapace ed inefficiente a gestire le risorse stanziate dal governo. Infatti il contributo stanziato nel 2015 (secondo quanto stabilito dalla Legge 124/2013 di cui sopra) è stato di € 64.793,83. Tale risorse dovevano servire ad aiutare le famiglie con sfratto. Nonostante il consistente stanziamento l’Amministrazione ha speso soltanto € 33.000,00. Il resto verrà colpevolmente restituito al governo per l’ignavia della giunta comunale, mentre famiglie come quella di Monia rischiano di essere sbattute in strada.
“Chiediamo che l’Amministrazione stabilisca la sospensione delle esecuzioni degli sfratti in modo che nessuno rimanga sulla strada e sia quindi assicurato un passaggio da casa a casa per chi ha in corso uno sfratto”, così commenta Fabio Cochis (Unione Inquilini Bergamo). “Chiediamo - ribadisce Roberta Maltempi, portavoce del Comitato “Seriate x Tutti” - che il sindaco predisponga politiche per aumentare gli alloggi pubblici a canone sociale, tramite la ristrutturazione del patrimonio esistente, ma soprattutto deve spendere i soldi stanziati dal governo per aiutare le famiglie povere che hanno lo sfratto“.
Il Comitato “Seriate x Tutti” promuove un presidio in solidarietà a Monia venerdì 15 gennaio alle ore 7.00, a Seriate, in Via Mulino Vecchio 2. (A cura di Comitato Seriate x Tutti. Per comunicazioni: tel. 3405841595 - Roberta; 3397728683 - Fabio) Diritto alla casa, le nostre precedenti info: qui |
La famiglia di Jamila è in lista d’attesa per una casa popolare a Martinengo, dove da tempo ci sono 5 alloggi dell’Aler vuoti. Passano i mesi, ma non si è ancora trovato il tempo e il modo di metterli in condizioni di assegnarli. L’edilizia residenziale pubblica non è evidentemente fra le prime preoccupazioni delle autorità preposte. Anzi, a Martinengo continuano ad essere vuoti 5 alloggi e, per decisione del Comune, in vendita altri 11 alloggi. Di conseguenza la famiglia di Jamila, che da mesi attende di entrare nella casa popolare a cui ha diritto, giovedì dovrà ricevere ancora una volta la visita dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto dall’alloggio in cui abita attualmente. Jamila è vedova, vive con l’anziana madre e i tre figli, di uno, tre e cinque anni, quest’ultimo riconosciuto invalido perché affetto da”autismo infantile severo”. E’ davvero scandaloso che questa famiglia debba subire un’altra volta un’ingiuzione di sgombero, col rischio di essere sbattuta in strada in pieno inverno. L’Unione Inquilini chiama quindi alla mobilitazione solidale. Giovedì 14 gennaio, dalle ore 8.00, in Via San Zeno 4 a Marrinengo ci sarà un presidio per Jamila, sua madre e i suoi bambini. (Unione Inquilini Bergamo, Bergamo, Via Borgo Palazzo 84/g, tel. 339.7728683) Diritto alla casa, le nostre precedenti info: qui |
Rifondazione Comunista di Seriate: Una figura di merda della Giunta Leghista che tenta di rifarsi con i colpi di coda e le “narrazioni tossiche” L’Amministrazione comunale di Seriate nel corso dell’anno appena finito, ha impiegato molte delle sue energie per portare il costo dei diritti di segreteria per il “certificato di idoneità alloggiativa” da 70 a 220 euro, un aumento spropositato che non avrebbe portato particolari vantaggi al bilancio comunale, ma colpito in modo significativo le disponibilità delle famiglie. Il “volantone” del Prc di Seriate in distribuzione in questi giorni: QUI Foto della manifestazione No tassa discriminatoria 11.04.15: qui Foto del presidio antirazzista 22.12.15: qui |
* Presidio anti-sfratto in solidarietà a Marinella: sabato 9 gennaio alle ore 10.00, a Bergamo, in Via Pianone 4, località Castagneta (salire da Colle Aperto) Sono appena finite le feste di Natale ma nessuno vuole risolvere l’emergenza abitativa di Marinella, donna affetta da Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (M.C.S.).
Unione Inquilini Bergamo, precedenti info: qui
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