Anche presso la nostra scuola si sono svolti e conclusi nei giorni scorsi gli esami finali della scuola secondaria di 1° grado (media). Le ragazze e i ragazzi della classe terza hanno sostenuto ben cinque prove scritte, tra cui il “quizzone” della cosiddetta prova Invalsi oltre a italiano, inglese, matematica e spagnolo, più la prova orale multidisciplinare. I risultati sono ora esposti all’ingresso della scuola media. Il più bravo di tutte le terze della scuola di San Paolo d’Argon è stato un ragazzo albanese, l’unico delle tre classi che hanno sostenuto l’esame a conseguire il “dieci e lode”.
Cfr. anche Il Giornale di Bergamo 01.07.13: qui
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E’ quanto emerge da una ricerca dell’Ires Cgil “Lucia Morosini” presentata nei giorni scorsi a Bergamo (cfr. Giornale di Bergamo 28.06.13). San Paolo d’Argon su 76 comuni analizzati (tutti quelli con popolazione superiore a 5.000 abitanti) risulterebbe tra i 15 comuni con maggior “propensione all’evasione fiscale”, collocandosi al 7° posto. Viene preceduto dai comuni di Costa Volpino, Clusone, Verdellino, Ghisalba, Zogno, Villongo e seguito da quelli di Gazzaniga, Calusco d’Adda, Romano di Lombardia, Calcio, Pontirolo Nuovo, San Giovanni Bianco, Palosco, Albino. L’insieme della provincia di Bergamo si colloca al 4° posto fra le province della Lombardia. Per la bergamasca l’evasione fiscale è stimata tra i 4 e i 5 miliardi, di 45 miliardi abbondanti in Lombardia e di 276 miliardi (ipotesi massima Istat 2012) a livello nazionale. Per contrastare l’evasione fiscale, secondo la Cgil “le amministrazioni devono collaborare con l’agenzia delle entrate, mentre a livello provinciale è necessario un tavolo di programmazione con tutti i soggetti interessati, dalle parti sociali alle imprese”. La ricerca dell’Ires Cgil “Stima del lavoro sommerso e del rischio di evasione fiscale nella provincia di Bergamo”: QUI |
L’intenzione delle autorità preposte e delle forze dell’ordine era quella di eseguire gli sgomberi sia della famiglia di Malika, sia quella di Moustapha, senza lasciare spazio a trattativa, e per questo già alle 8.30 un tratto di via Brembati era stato transennato, mentre a tutti noi veniva richiesta e ritirata dai carabinieri la carta d’identità. Il messaggo era chiaro e noi a quell’ora eravamo pochi. Poi, alla spicciolata ma con costanza, sono cominciati ad arrivare le compagne, i compagni, gli amici di Moustapha e Malika, le signore marocchine venute a portare solidarietà. I loro bambini hanno subito cominciato a giocare con i coetanei delle due famiglie sfrattate contribuendo così a ridurre la tensione degli adulti, che dal canto loro avevano già cominciato a barricare alla meno peggio gli alloggi. Quando è arrivato l’ufficiale giudiziario che doveva dare il via alla sgombero, il presidio era ormai diventato una piccola folla, ben consapevole e determinata. Ancora un po’ di trattativa concitata, e alla fine ne è scaturito un accordo che sposta l’esecuzione degli sfratti al 18 luglio, data presentata come un ultimatum. Non ci fosse stata la piccola folla solidale, le due famiglie sarebbero state sfrattate. Dalle strette viuzze della contrada Ripa i partecipanti al picchetto hanno dato via ad un corteo che ha attraversato con striscioni e slogan il paese di Trescore Balneario per raggiungere il municipio dove si è dato vita ad un presidio e ad una assemblea per spiegare alla cittadinanza le ragioni della mobilitazione antisfratto. Una delegazione composta dalle famiglie sfrattate e guidata dal segretario provinciale dell’Unione Inquilini Fabio Cochis ha poi incontrato i responsabili dei servizi sociali del comune di Trescore, che si sono impegnati a garantire sostegno economico per aiutare le famiglie sfrattate a trovare un’altra sistemazione alloggiativa o a concordare con la proprietà il posticipo dell’esecuzione degli sfratti, per evitare in ogni caso soluzioni forzate che comportino odiose separazioni tra i componenti della stessa famiglia. Domani, venerdì 28 giugno, la mobilitazione antisfratto si posta a Calcinate, con presidio dalle ore 8.30 davanti all’abitazione di Zahia, in vicolo Zerra 2. Le altre foto di stamattina (studio photo graphics): qui
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Nel novembre del 2011 il gruppo consiliare della Lega Nord, spalleggiato dal Pdl locale, chiese al Consiglio comunale di estendere anche a San Paolo d’Argon la piena liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi superiori a 250 mq. Sconfitti nel consiglio comunale di San Paolo d’Argon, i nostri leghisti solo qualche giorno dopo poterono però vedere le proprie richieste pienamente soddisfatte grazie al Decreto Legge 201/6.12.2011 con il quale l’allora governo Monti introduceva la totale liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi. (cfr. alternainsieme.net 05.01.12: qui) Centri commerciali, le nostre precedenti info: qui |
L’episodio di “bullismo” avvenuto a San Paolo nei giorni scorsi e raccontato ne L’Eco di Bergamo di domenica 23 giugno a San Paolo d’Argon sta suscitando preoccupazione tra la cittadinanza. |
* Dichiarazioni di Roberto Bertola (Sicet-Cisl), Fabio Cochis (Unione Inquilini), Pietro Roberti (Sunia-Cgil) “I numeri sugli sfratti nel 2012, appena pubblicati dal Ministero dell’Interno sono angoscianti. La valanga degli sfratti non si arresta ma si fa maggiormente dirompente. Rassegna stampa. L’Eco di Bergamo 30.06.13: 1 - 2; Il Giornale di Bergamo 26.06.13: qui
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* Gli appuntamenti antisfratto di fine giugno Nel pomeriggio di venerdì 21 giugno davanti al municipio di Castelli Calepio si è svolto il presidio per protestare contro lo sgombero forzato condotto lunedì scorso dai carabinieri nei confronti di una famiglia che aveva ricevuto ingiunzione di sfratto. La richiesta del sindacato Unione Inquilini e del collettivo antisfratto che si era mobilitato nella mattinata di lunedì scorso era stata quella di una proroga fino al 1° agosto in attesa che si liberasse un secondo appartamento per il quale la famiglia di AM, disoccupato e ormai senza reddito, aveva ottenuto la disponibilità. “La trattativa - ha dichiarato Fabio Cochis Segretario dell’Unione Inquilini - è stata resa impossibile dall’intransigenza dell’Ufficiali giudiziario e le forze dell’ordine hanno senza indugio attuato lo sgombero dell’alloggio e un fabbro ha sfondato la porta blindata con un flessibile”. Da parte dei servizi sociali del comune si registravano - secondo quanto denunciato l’Unione Inquilini - difficoltà nella presa in carico dei due figli minori e della madre, limitatamente ai quali - e solo dopo varie sollecitazioni - il comune avrebbe poi messo a disposizione un alloggio.. a Milano. Una proposta incongrua e pertanto rifiutata, anche se la famiglia in questi giorni ha potuto trovare ospitalità presso le famiglie che partecipano della rete di solidarietà promossa dallo Sportello sociale dell’Unione Inquilini nella Valcalepio. L‘assessore ai servizi sociali di Castelli Calepio ha dovuto così ammettere che “il problema esiste: lo abbiamo fatto emergere nell’Ambito di Grumello del Monte, portando un sollecito alla prefettura perché agisca in questi casi in maniera più morbida, stando attenti alle singole questioni. In questo caso si poteva evitare los fratto, visto che la famiglia aveva già un precontratto in un’altra abitazione”. Durante il presidio di venerdì, molto partecipato, davanti ad un municipio presidiato in forza Carabinieri e Polizia Locale, Coschi ha denunciato come “a fronte dell’aggravarsi della crisi economica, crescono gli sfratti per morosit e gli enti locali dimostrano un’insensibilità preoccupante. Siamo fortemente preoccupati per le modalità di getsione delle esecuzioni forzate degli sfratti che vedono sempre più l’utilizzo delle forze di polizia per sgomberrae gli alloggi. Non è con la repressione e con gli sgomberi che si può dare una srispossta alla crescita della povertà nella beergamasca.” Anche Francesco Macario, segretario provinciale di Rifondazione, presente al presidio, ha ricordato che “tanto a Castelli Calepio, quanto in altre parte d’Italia, non si può fare a meno di notare l’escalation dell’azione repressiva delle forze dell’ordine contro le famiglie sfrattate e i movimenti per il diritto alla casa. E’ questa l’unica risposta che il governo delle larghe intese Pd-Pdl intende dare alle migliaia di famiglie che stanno perdendo casa a causa della crisi economica. Questo è inaccettabile e vergognoso”. “Rifondazione Comunista - ha concluso Macario - chiede al Governo e al prefetto di Bergamo che gli sfratti siano sospesi così come, giustamente, si riconosce la non pignorabilità della prima casa; chiede che alle famiglie sfrattate venga garantito il passaggio da casa a casa (nessuno deve finire per strada) e che cessino pertanto le esecuzioni forzate.” Continua nei prossimi giorni la mbilitazione antisfatto in diverse località della provincia. Questi i presidi annunciati per l’ultima settimana di giugno dall’Unione Inquilini: Romano di Lombardia, mercoledi 26 giugno, dalle ore 8.30, in Via Brambilla n. 9; - Bergamo, mercoledi 26 giugno, dalle ore 8.30, in via L. Einaudi n. 1; - Trescore Balneario, giovedi 27 giugno, dalle ore 8.30, due famiglie sfrattate in Via Brembati n. 27; - Calcinate, venerdi 28 giugno, dalle ore 8.30, in Vicolo Zerra n. 2 (Per comunicazioni e per contribuire alle mobilitazioni antisfratto: tel. 339.7728683 - Fabio)
Cfr. anche L’Eco di Bergamo 22.06.13: qui
Altre foto dal presidio di Castelli Calepio: qui
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* Romano di Lombardia, mercoledi 26 giugno, dalle ore 8.30, in Via Brambilla n. 9 * Bergamo, mercoledi 26 giugno, dalle ore 8.30, in via L. Einaudi n. 1 * Trescore Balneario, giovedi 27 giugno, dalle ore 8.30, due famiglie sfrattate in Via Brembati n. 27 * Calcinate, venerdi 28 giugno, dalle ore 8.30, in Vicolo Zerra n. 2
Per comunicazioni e per contribuire alle mobilitazioni antisfratto: tel. 339.7728683 - Fabio
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Altra tegola sul grande centro commerciale che dovrebbe sorgere sul terreno delle ex Fonderie di Quintano di Catelli Calepio. Dopo l’esposto presentato alla Procura nel 2012 dall’avvocato Alessandro Bresmes per conto di Ezio Locatelli, già consigliere regionale di Rifondazione Comunista, e di Claudio Sala, portavoce del comitato di cittadini che si oppone al centro commerciale, qualche settimana fa la stampa ha riportato che nell’inchesta aperta dal pm Giancarlo Mancusi sulla realizzazione del centro commerciale viene ipotizzato il reato di abuso d’ufficio in ordine a diversi aspetti inerenti le autorizzazioni. Al momento, precisa la stampa, non risultano i nominativi di indagati. Avviato dall’Amministrazione comunale di Castelli Calepio a guida leghista negli anni scorsi il progetto è stato poi rivisto e perfino ampliato dalla nuova giunta (di area Pdl). Si ricorda che dal 2012 è in corso un’altra inchiesta della magistratura, con l’apertura di un fascicolo a carico dell’ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani per presunte tangenti legate a 6 centri commerciali, tra cui quello di Quintano. Cfr. L’Eco di Bergamo 05.06.13: qui Centri commerciali, le nostre precedenti info: qui |
Durante il presidio anti-sfratto, i carabinieri intervenuti in grande numero sfondano la porta e sgomberano. Una manifestazione obbliga il sindaco ad occuparsi dei figli minorenni. * Venerdì 21 giugno, conferenza stampa, alle ore 18.00 davanti al Municipio di Castelli Calepio Oggi, in Via Carletti n. 19 a Castelli Calepio, erano tanti i partecipanti al presidio che doveva impedire lo sfratto di una famiglia di un camionista disoccupato con moglie e 2 figli minorenni (6 e 9 anni). Ma la situazione è diventata rapidamente nervosa a causa dell’arrivo sul posto di uno spropositato numero di forze dell’ordine, tra carabinieri e polizia locale (in tutto 6 auto). L’Eco di Bergamo 18.06.13: qui. Le foto di quest’oggi (studio photo graphics): qui Unione Inquilini Bergamo, le nostre precedenti info: qui |
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