Anche a seguito della mobilitazionepromossa da Unione Inquilini, ALER inizierà i lavori di manutenzione importanti nei caseggiati Aler. Confermiamo inoltre che nel 2023 non c’è stato l’aumento delle spese di riscaldamento, che era stato annunciato dal Presidente Danesi. Consideriamo invece non soddisfacente la gestione delle case popolari del Comune di Bergamo …
Apprendiamo da L’Eco di Bergamo di qualche giorno fa che a Montello è stato presentata degli studenti di ingegneria di Bergamo un’ipotesi di riqualificazione urbana dell’area ex Filartex, l’industria tessile dismessa dal 2015, posta a …
La visita della delegazione senegalese del Comune di Dakar agli impianti ha offerto alla “nostra” Montello Spa, cioè la grande “rifiuteria” che si stende appena a sud del territorio comunale di San Paolo d’Argon, l’opportunità …
Le proposte di Maiorino e del centro-sinistra sono fotocopie. Sono solamente un po’ meno selvagge di quelle della Moratti e di Fontana: avanti con il privato. È il lascito della sbornia liberista degli anni ’90. …
MALEGNO (Valcamonica), Lunedì 6 febbraio, ore 20.30. Circolo Arci “Sul palco”, Via Sant’Andrea 32. La candidata presidente MARA GHIDORZI incontra la cittadinanza sul tema delle disiguaglianze in termini di reddito, opportunità e qualità della vita …
Anche a seguito della mobilitazionepromossa da Unione Inquilini, ALER inizierà i lavori di manutenzione importanti nei caseggiati Aler.
Confermiamo inoltre che nel 2023 non c’è stato l’aumento delle spese di riscaldamento, che era stato annunciato dal Presidente Danesi.
Consideriamo invece non soddisfacente la gestione delle case popolari del Comune di Bergamo affidata aMMspa e le inefficienze rischiano di essere pagate dagli inquilini nei prossimi mesi.
Durante l’assemblea spiegheremo i risultati raggiunti e i problemi che ancora persistono perché sia garantito il diritto all’abitare per i ceti popolari della città di Bergamo.
Ricordiamo infine che ALER inizierà ad aprile la raccolta dei redditi 2021 per Anagrafe utenza e Unione Inquilini organizzerà un punto di raccolta nel quartiere.
Apprendiamo da L’Eco di Bergamo di qualche giorno fa che a Montello è stato presentata degli studenti di ingegneria di Bergamo un’ipotesi di riqualificazione urbana dell’area ex Filartex, l’industria tessile dismessa dal 2015, posta a sud della ferrovia tra la stazione e appena prima della chiesa parrocchiale.
E’ l’area della storica Manifattura Maffeis (“Cotonina”) che contava ancora negli anni Sessanta del secolo scorso ben 400 dipendenti, in gran parte donne.
Abbastanza chiaro che l’interesse speculativo privato come il vero motore di un’operazione, certamente ancora agli inizi, dove l’interesse sociale e i bisogni del territorio rischiano di passare in secondo piano.
Come noto peraltro, il tratto ferroviario Ponte San Pietro, Bergamo e Montello è oggetto di un progetto di raddoppio comprensivo del tragitto Bergamo – Aeroporto. In prospettiva Montello è destinato a diventare un polo, anzi, un capolinea del trasporto su ferro e attrarre traffico su ferro da ampie zone della bergamasca orientale.
Il treno Orio-Bergamo e la Ponte San Pietro – Bergamo nel cronoprogramma dovrebbero avere la precedenza prima della Bergamo-Montello, ma – come si può notare in questa direzione dalla città capoluogo– sono già partite le manovre per cogliere le “opportunità” e consentire ai vari comunelli di accontentare in particolare le proprie immobiliari.
Non solo, ma mentre rispetto ai nuovi investimenti ferroviari previsti sia in città (a Boccaleone in particolare) sia verso Ponte San Pietro sono emerse criticità e opposizioni tra cittadinanza, forze politiche, comitati e anche comuni, che rispetto alle tipologie previste avanzano la richiesta di modulare il raddoppio per privilegiare il trasporto metropolitano leggero in sintonia quello che – per esempio in Valseriana con la Teb – sta dando buona prova nella nella mobilità alternativa delle persone.
Sarebbe francamente un gravissimo errore che i nuovi investimenti su ferro non si traducessero in un perscorso di innovazione per la promozione del trasporto, sostenibile e inclusivo, alternativo alla devastazione della motorizzazione privata e per una riorganizzazione-razionalizzazione del territorio variamente stravolto dalle operazioni più strampalate che si sono avute nel tempo sia negli ambiti residenziali e sia in quelli produttivi.
Diventa pertanto opportuno che anche nei territori ad est di Bergamo istituzioni e società affrontassero questi temi complessivamente per favorire un’operazione innovativa sia ambientalmente sia socialmente. E questo riguarda non solo i comuni copolinea ma tutto il tratto ferroviario.
Dovremo lasciare che ancora una volta a decidere siano le immobiliari e i soliti noti in combutta con le istituzioni – dai comuni alla regione – appiattite nella salvaguardia non dell’interesse pubblico ma di quello privato e speculativo?
Per non sprecare l’occasione questa volta è il caso di dire no e provare invece a promuovere un movimento di lotta per il diritto alla mobilità, per una mobilità sensata e alternativa, per la difesa dell’ambiente e del territorio.
La visita della delegazione senegalese del Comune di Dakar agli impianti ha offerto alla “nostra” Montello Spa, cioè la grande “rifiuteria” che si stende appena a sud del territorio comunale di San Paolo d’Argon, l’opportunità di un altro, ennesimo, articolo di pubblicità e promozione ne “L’Eco di Bergamo” proprio di oggi.
Come noto gli impianti hanno preso inizio tra il 1995/1996, quando la Montello Spa – smantellata la vecchia acciaiaria avendone in cambio cospicui fondi europei – diede corso al business dei rifiuti con un’operazione concepita al di fuori di ogni programmazione pubblica degna di questo nome a cui hanno prestato con superficialità le loro premure e i loro uffici sia la Giunta Regionale Lombarda (fu uno dei primi passi del “Celeste” Roberto Formigoni), sia gli enti locali (provincia e comuni), quasi tutti i partiti politici nonché sindacati e perfino associazioni ambientaliste (sic!)
Le proposte di Maiorino e del centro-sinistra sono fotocopie.
Sono solamente un po’ meno selvagge di quelle della Moratti e di Fontana: avanti con il privato.
È il lascito della sbornia liberista degli anni ’90.
La sussidiarietà non è niente altro che la versione lombarda delle politiche di Reagan e dei Chicago Boys, il centrosinistra non l’ha mai messa in discussione.
Ricette che non hanno mai funzionato, hanno solo arricchito pochi generando differenze sociali inaccettabili.
Il PD era per applicarle, ma con moderazione, cercando di avere meno contraccolpi sociali.
Queste politiche non hanno mai realmente funzionato, nemmeno elettoralmente per il centrosinistra. Infatti di fronte alla copia l’elettore vota l’originale cioè Fontana.
Ma il problema è nella sostanza ed è la politica liberista di privatizzazione che in generale non funziona.
L’esempio più eclatante è la sanità.
Il privato non ha alcun interesse a prevenire le malattie come sarebbe nell’interesse del cittadino e dello Stato, ma a curare i malati in ospedale, facendoci un profitto.
La sanità convenzionata non ha alcun interesse ad erogare efficientemente le prestazioni in tempi brevi quando nelle stesse strutture in tempi corti e efficacemente puoi svolgere le stesse cose facendoti però profumatamente pagare.
Un medico non si accontenta di uno stipendio pubblico quando nel privato può essere pagato tre volte tanto.
Il mercato è in sostanza la negazione dell’interesse pubblico.
È sufficiente organizzare meglio la sanità pubblico/privata e pianificarla, come dice oggi il PD?
No, è evidente.
Gli interessi economici in gioco, anche solo nelle elezioni lombarde, sono tali che il sistema ormai viene totalmente condizionato dall’interesse privato e non c’è forza politica o ente pubblico che abbia oggi la forza di riprendere in mano la questione dei rapporti tra pubblico e privato.
Ecco perché chiediamo ai cittadini di dare forza con un voto radicale a noi che sosteniamo la totale ripubblicizzazione della sanità, se vogliamo avere un servizio sanitario universale, gratuito e efficiente.
L’obiezione delle destre, compreso il PD è che non ci sono le risorse.
Già, per il sociale non ci sono mai, per finanziare armi e guerre però le trovano in un amen.
Comunque oggi in Lombardia chi paga si cura, gli altri aspettano.
Direi che come efficienza ed efficacia come tutti i cittadini quotidianamente costatano siamo a zero.
Sui costi del sistema che oggi contengono anche ampi margini di profitto lasciamo stare.
Se non cacciamo i mercanti dal tempio, o meglio dagli ospedali, non cambierà nulla.
Per questo dobbiamo attaccare la destra.
Quella politica di Fontana e quella economica di Moratti e Maiorino.
Perchè destra sono tutti coloro che oggi cincischiano ancora con la sanità privata e con i poteri forti che in quell’ambito si sono radicati.
Alle elezioni amministrative del 2024 è probabile che i due schieramenti in cui si è oggi divisa la destra economica (PD e Calenda/Renzi) si ricongiungano contro la destra politica, noi abbiamo un altro compito: dire con chiarezza che esiste una proposta della sinistra.
Con buona pace di tutti coloro che sostenendo concetti giusti e che poi si accoccolano ai piedi di chi gli concede una miserevole visibilità e, soprattutto, un po’ di posti di sottogoverno ininfluenti a cambiare realmente le cose.
Basta!
Quindi “vale attaccare ancora Majorino”?
Si, certo, tanto quanto vale la pena attaccare l’altra destra di Fontana e della Moratti perché non bisogna riscrivere una pagina, ma c’è la necessità di cambiare libro.
MALEGNO (Valcamonica), Lunedì 6 febbraio, ore 20.30. Circolo Arci “Sul palco”, Via Sant’Andrea 32. La candidata presidente MARA GHIDORZI incontra la cittadinanza sul tema delle disiguaglianze in termini di reddito, opportunità e qualità della vita nella regione considerata la più ricca d’Italia.
TREVIGLIO, Martedì 7 febbraio, davanti alla fabbrica SAME, dalle ore 17.00 alle ore 18.30. PRESIDIO: interverranno i compagni PAOLO FERRERO e GIORGIO CREMASCHI, del Coordinamento nazionale di Unione Popolare
Giovedì 9 febbraio dalle 18.00 alle 20.00.Evento Facebook. Il Distretto di economia sociale solidale (Dess) si confronta con i candidati sui temi delle comunità energetiche, del turismo sostenibile, del consumo di suolo e delle logistiche, delle infrastrutture, della partecipazione e del protagonismo dei cittadini e delle comunità locali. Interviene per UNIONE POPOLARE il candidato Francesco Macario
NEMBRO, Giovedì 9 febbraio, volantinaggio al mercato settimanale dalle ore 9.00 alle ore 12.00
Outsider, fuori dai tre grandi schieramenti. Mara Ghidorzi, milanese classe 1981, progettista e ricercatrice su tematiche legate all’inclusione sociolavorativa, è la candidata alle presidenza per Unione Popolare, il cartello elettorale sostenuto da Rifondazione Comunista e da alcuni movimenti della sinistra radicale. L’obiettivo, più che una vittoria oggettivamente improbabile, è invece quello di “riuscire a portare anche nelle istituzioni della Lombardia una voce fuori dal coro e fuori dai due modelli-fotocopia del centrodestra e centrosinistra, che hanno pochissime differenze sui temi principali, dalla sanità all’ambiente”.
Era impossibile, dunque, trovare un accordo con Majorino.
“Impossibile. Se parliamo di sanità, la lista di Majorino ha come capolista Fabrizio Pregliasco, un dirigente del più grande gruppo ospedaliero privato della Lombardia: mi chiedo con quale coerenza possano parlare di potenziamento della sanità pubblica. Noi invece pensiamo ci debba essere una coerenza tra i proclami e l’agire concreto”.
Sui programmo che cosa vi caratterizza?
“Sulla sanità, per esempio, noi pensiamo che debba tornare ad essere pubblica. La nostra proposta è l’eliminazione del modello di sussidiarietà verso il privato: la Regione non dovrebbe più trasferire ingenti somme di denaro verso la sanità privata. Si deve invece potenziare quella pubblica con più assunzioni. Bisogna rimettere al centro il tema della prevenzione, e la prevenzione la si fa potenziando i medici di base e le strutture territoriali”.
Sul trasporto pubblico, quale è la vostra ricetta?
“Vogliamo contrastare il proliferare di nuove tangenziali e nuove autostrade. Brebemi ne è un esempio: è costosissima per l’ambiente, perché il pedaggio è altissimo, e perciò è vuota, e peraltro ha frammentato il territorio passando in mezzo a interi comuni. Puntiamo invece a potenziare il trasporto pubblico ferroviario: anche nella tratta Milano-Bergamo ci sono pezzi a binario unico, dovremmo essere la regione motore d’Italia e invece alcune linee non sono degne di un Paese europeo”
Il richiamo al voto utile rischia di penalizzarvi
“Siamo abituati a questo richiamo. Ma il voto utile finora è servito solo a spostare sempre più destra il paese. Il voto a Unione Popolare è utile per portare una vera voce di opposizione in Consiglio regionale, una voce che non c’è mai stata”
A Bergamo e provincia sono state raccolte e certificate 1324 firme per presentare la lista di Unione Popolare a sostegno di MARA GHIDORZI per le elezioni regionali di febbraio.
L’ Ufficio Centrale Circoscrizionale del Tribunale di Bergamo ha quindi deliberato l’ammissione della lista.
Ringraziamo tutte le compagne e i compagni che con uno sforzo enorme hanno partecipato a questo importante momento democratico, nonostante le difficoltà tempistiche e spiacevoli episodi di ostruzionismo.
Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno sottoscritto, nonché le autenticatrici e gli autenticatori che si sono resi disponibili per aiutarci in questo compito.
Parte così la nostra campagna elettorale, per far conoscere la nostra lista e i nostri contenuti a tutte e tutti coloro che non si riconoscono e non si rassegnano alla finta contrapposizione fra centrodestra e centrosinistra, entrambi responsabili di privatizzazioni, cementificazioni e smantellamento del welfare in Lombardia.
Unione Popolare – Bergamo
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CANDIDATE/I (luogo e data di nascita, domicilio, professione)
CARA’ Silvia, San Pellegrino Terme (bg), 04/12/1967 – Bergamo, insegnante centro per l’educazione degli adulti (CPIA) FOTO
GHIDORZI MARA, Milano, 25.04.1981 – Milano, progettista e ricercatrice sui temi dell’inclusione sociolavorativa , cittadinanza attiva e parità di genere FOTO
DOVE FIRMARE per la presentazione della lista di UNIONE POPOLARE. Si può firmare ai banchetti e nei comuni (vedi elenco) Per altre indicazioni: telefonare a Unione Popolare (Bergamo, Via Borgo Palazzo 84/g) c/o 3389759975
Gli ultimi banchetti di questa ultima settimana ( le liste si presentano venerdì 13 e sabato14 entro mezzogiorno):
BERGAMO: Mercoledì 11 gennaio, dalle ore 9 alle ore 18, piazza Matteotti 2, davanti al Municipio
BERGAMO: Mercoledì 11 gennaio, in P.za S. Anna dalle 9 alle 18
TREVIGLIO: Mercoledì 11 gennaio , davanti a Ipercoop Via Monte Grappa dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18
CASAZZA: Mercoledì 11 gennaio, dalle9 alle 12 al mercato in piazza Carlo Alberto dalla Chiesa
TORRE BOLDONE: Mercoledì 11 gennaio, dalle ore 9.00 alle ore 12 al mercato
TREVIGLIO:Giovedì 12 gennaio, davanti Ipercoop, Via Montegrappa dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle 18
DALMINE: Giovedì12 gennaio, dalle 9 alle 13 entrata principale del mercato di Via Kennedy
ROMANO DI LOMBARDIA: Giovedì 12 gennaio, mercato dalle 9 alle 13 Piazza Roma sotto i portici davanti farmacia
LOVERE: Giovedì 12 gennaio, dalle 9 alle 18 piazza 13 Martiri vicino monumento
NEI SEGUENTI COMUNI, presso gli uffici demografici, negli orari di apertura:
N.B: nella settimana prossima (dal 10 gennaio e successivi) i comuni saranno aperti per le pratiche elettorali al mattino e pomeriggio con orario continuato. Invitiamo firmare al più presto
ALBINO – ALZANO LOMBARDO – AZZANO SAN PAOLO – BAGNATICA – BERGAMO (uffici comunali in P.zza Matteotti 4 – chiedere all’entrata) – BOLGARE – BRUSAPORTO – CALCINATE – CAROBBIO DEGLI ANGELI– CASAZZA – CASTELLI CALEPIO –CASTRO –CENATE SOPRA – CENATE SOTTO– CENE -CHIUDUNO – CIVIDATE AL PIANO – COSTA VOLPINO – CREDARO – ENTRATICO –GAZZANIGA – GORLAGO– GRUMELLO DEL MONTE – LEVATE – LOVERE – LUZZANA –MONTELLO– MORNICO AL SERIO – NEMBRO – PIANICO –PRADALUNGA – PREDORE –RIVA DI SOLTO –ROMANO DI LOMBARDIA – SAN PAOLO D’ARGON – SARNICO – SERIATE – SPINONE AL LAGO –STEZZANO – TRESCORE BALNEARIO – TAVERNOLA BERGAMASCA – TREVIGLIO – TREVIOLO – VILLA DI SERIO – VILLONGO – ZANDOBBIO– ZOGNO
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ABBIAMO BISOGNO DELLA TUA FIRMA PER LA DEMOCRAZIA IN LOMBARDIA PORTIAMO DENTRO LE STANZE CHIUSE ED OTTUSE DELLA REGIONE LA VOCE E LE RAGIONI DI CHI VUOLE CAMBIARE LE COSE
PER QUESTO CANDIDIAMO COME PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA MARA GHIDORZI, LAVORATRICE CHE TUTTI I GIORNI AFFRONTA I PROBLEMI DELLA VITA DELLE PERSONE COMUNI E, CON LEI, DONNE E UOMINI CHE OGNI GIORNO SI DANNO DA FARE PER GLI ALTRI SENZA GODERE DI VANTAGGI, PRIVILEGI, PROTEZIONI, VALIGIE DI SOLDI.
UNA LEGGE E ELETTORALE TRUFFA IMPONE A NOI DI UNIONE POPOLARE DI RACCOGLIERE LE FIRME PER POTERCI PRESENTARE ALLE ELEZIONI. I PARTITI DEL PALAZZO SI SONO MESSI D’ACCORDO PER NON DOVERLO FARE
AIUTACI A COSTRUIRE L’ALTERNATIVA! FIRMA PER L’UNICA LISTA INDIPENDENTE DAL CONSOCIATIVISMO TRA CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA.
CONTRO LA GUERRA, PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE
FIRMA PER
UNA SANITA’ PUBBLICA E DI QUALITA’ PER TUTTI
UN TRASPORTO PUBBLICO ED EFFICIENTE
UN PIANO DI VERA EDILIZIA POPOLARE E PER LO STOP AL CARO AFFITTI E BOLLETTE
PER UN AMBIENTE SALUBRE E PER LO STOP AL CONSUMO DI SUOLO
PER UN TERRITORIO LIBERO DALLE SERVITU’ MILITARI E DALLE BOMBE ATOMICHE
Il taglio della spesa per il Servizio Sanitario Nazionale sta portando a disservizi e a disagi crescenti: in tutta Italia mancano medici e infermieri negli ospedali; in Lombardia mancano più di 1000 medici di base e i cittadini affollano i pronti soccorso che già sono in deficit di personale medico; i servizi di prevenzione sul territorio sono da lungo tempo insufficienti, si allungano i tempi delle liste di attesa per visite specialistiche ed esami clinici, aumentano le persone che rinunciano alle cure perché non ne hanno i mezzi economici.
I tre principali schieramenti che si contendono la guida della Lombardia nelle elezioni regionali (12-13 febbraio prossimi) non sembrano volersi discostare da questo quadro particolarmente desolante, che in Lombardia è l’esito di un pesante processo di privatizzazione della sanità che perdura da due decenni e che l’ultima legge regionale (2021) ha perfino peggiorato.
Il centro-destra di Fontana intende gestire la sanità Lombarda secondo i medesimi indirizzi che hanno portato alla tremenda catastrofe del Covid, per le cui responsabilità si è autoassolto.
Moratti, con la sua lista sostenuta dal centro confindustriale di Calenda e Renzi, inaugura Case e Ospedali di Comunità con i fondi del PNRR semplicemente cambiando le targhe a strutture che già esistevano, ma senza aumentare i servizi sanitari offerti e senza prevedere assunzioni pubbliche di medici e infermieri per farle funzionare: privatizzare è la sua missione (Confindustria privatizzerebbe anche l’aria, se fosse possibile)
Il centrosinistra, silente nella crisi Covid e impegnato con la destra ad impedire la Commissione parlamentare d’inchiesta, ha scelto di garantire gli interessi della sanità privata candidando proprio una figura di primo piano di un grande gruppo della sanità privata; tale schieramento – guidato da Majorino – ha in questo modo, di fatto, liquidato sia il professor Agnoletto sia Medicina Democratica, animatori qualificati del movimento di cittadini, infermieri e medici schierato in questi anni per la difesa della sanità pubblica.
Per il diritto alla salute di tutte e tutti, contro la privatizzazione della sanità lombarda, per il rilancio della sanità pubblica, universale ed efficiente: sostieni Unione Popolare e firma per la presentazione della lista. (03.01.23, Unione Popolare Bergamo)
Davvero toccante la fiaccolata “dei cuori dai 1000 colori” che si è svolta venerdì 30 a San Paolo d’Argon, promossa dall’associazione San Vincenzo de’ Paoli e fortemente sostenuta dalla amministrazione comunale di San Paolo d’Argon (Lega per Salvini) che ne ha dato il patrocinio.
Alla sera del 30 dicembre hanno così sfilato le comunità dei migranti provenienti da mondi lontani, un viaggio suggestivo per le vie del paese per far vivere – in nome di un comune progetto di integrazione – i diversi usi e costumi dei tanti immigrati che a San Paolo vivono e lavorano.
Nella stesse ore il consiglio dei ministri del governo del centrodestra (compresa quindi la Lega per Salvini) approvava il decreto legge per sanzionare ulteriormente le Ong che vogliono salvare i richiedenti asilo che fuggono dai lager della Libia per venire in Italia.
Non sfugge che le élite che amministrano i nostri paesi – siano di centrodestra, centrosinistra o altro ancora – hanno in uggia, non solo il comunismo e la tassazione progressiva, ma anche il principio di non-contraddizione.
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